Costruire una relazione d'aiuto efficace

Si va verso l’altro se c’è fiducia nell’altro, se si condivide un progetto di crescita e di formazione, se si è disposti a lavorare fianco a fianco, prendendo una direzione comune e condivisa.


Una relazione educativa efficace è alla base di un apprendimento positivo e della crescita sana degli studenti. Le capacità alla base di una buona relazione educativa non vengono evidenziate in quanto considerate insite nell’essere della persona. In realtà le competenze relazionali e comunicative, alla base di una efficace relazione educativa, possono essere acquisite e sono fondamentali non solo per la crescita dello studente ma anche per la definizione del ruolo dell’insegnante. Mi vorrei soffermare sugli aspetti che caratterizzano una buona relazione educativa.
Un primo aspetto è l’alleanza educativa. Si va verso l’altro se c’è fiducia nell’altro, se si condivide un progetto di crescita e di formazione, se si è disposti a lavorare fianco a fianco, prendendo una direzione comune e condivisa. Uno studente ha bisogno di sentire che si guarda nella stessa direzione, che il progetto di crescita è comune e negoziabile. L’alunno ha bisogno di sapere che il professore è un suo alleato, che lo potrà sostenere nei momenti difficili e indirizzare qualora ne avesse necessità. Ha bisogno di essere accettato in quanto persona, con i propri limiti ed errori ed essere stimato e degno di fiducia. Solo quanto l’alleanza educativa c’è, vera e reale allora, forti del traino emotivo che questa ha, si potrà lavorare sulle aree più disfunzionali. Un altro fattore centrale è la valorizzazione del positivo. Nella nostra società l’aspetto sanzionatorio è quello che prevale, anche a scuola. A scuola si sottolineano gli errori, gli aspetti deficitari, invitando l’allievo a lavorare su quelli, senza evidenziate invece le aree positive. Sarebbe invece di fondamentale importanza valorizzare gli aspetti positivi di ciascuno studente per liberarne le potenzialità cognitive. Lo svalutare, l'umiliare, il denigrare provoca un’impotenza appresa e l’idea che la performance scolastica sia un'immutabile realtà o una realtà difficile da modificare. Un’altra competenza fondamentale è la capacità di ascolto. Lo studente ha bisogno di essere ascoltato. Ha necessità di uno spazio che possa diventare solo suo in cui il docente sia lì per lui, lì per ascoltarlo, sintonizzandosi a livello cognitivo ed emotivo. Uno spazio sospeso dove lo studente può permettersi di e-ssere, senza necessità di consigli e suggerimenti, in cui si senta com-preso e sostenuto.
Gli insegnanti hanno l’importante compito di accorgersi dell’altro, delle sue difficoltà e dei suoi bisogni ed essere presenti: non si può educare nell’indifferenza.


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